lunedì 22 dicembre 2008

Il Corcas annuncia la tenuta della sua seconda sessione ordinaria del 2008 a Rabat









Il Corcas annuncia la tenuta della sua seconda sessione ordinaria del 2008 a Rabat
15/12/2008


Il Presidente del Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, ai sensi degli articoli 7 e 8 del Dahir numero 1.06.81, emesso i 24 Safar 1427, che corrisponde al 25 marzo 2006, che riguarda il Consiglio reale consultivo per gli affari sahariani, avviso che la seconda sessione ordinaria del Consiglio per l'anno 2008, si terrà i 26 e 27 Dou Lhija 1429, che corrisponde ai 25 e 26 dicembre 2008, a Rabat.



Due punti sono all'ordine del giorno:

- " Il settore dell'insegnamento nelle regioni del sud"

- " La buona gestione e la risposta alla instrumentalizzazione non onesta dei

diritti dell'uomo " Rabat Vendredi il 12 dicembre 2008.




Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
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lunedì 10 novembre 2008

I campi di Tindouf, un terreno propizio dell'assunzione per conto di Al Qaïda (osservatorio)












I campi di Tindouf, un terreno propizio dell'assunzione per conto di Al Qaïda (osservatorio) 07/11/2008


I campi di Tindouf sono diventati un terreno propizio per l'assunzione degli estremisti per conto dell’ organizzazione Al Qaïda per il Magreb islamico, indica l'Osservatorio degli studi geostrategici " Eqilibri" , in uno studio diffuso lunedì nel suo sito Internet.



L'assenza di ogni prospettiva, combinata ad una povertà estrema nei campi fa che quest'ultimi sono diventati un terreno favorevole all'accoglienza di organizzazioni salafistà estremisti ed all'infiltrazione di gruppi terroristici al modo dell’organizzazione Al Qaïda per il Magreb islamico, sottolinea l'Osservatorio.



E di precisare che i primi contatti tra giovani sahariani dei campi di Tindouf e l'ideologia extrémiste remontrent alla fine degli anni 1980, in occasione di contatti di giovani sahariani, che vengono da Tindouf, con la dipendenza islamista nell'ambito delle università algerine, notando che questi contatti si sono sviluppati successivamente al favore di legami tangibili con alcuni gruppi armati.



L'Osservatorio italiano degli studi geostrategici ha di stesso considerato che l'indebolimento del Polisario ha aperto la via davanti l'arruolamento di giovani sahraouis con una cellula attiva nell'ambito dell’organizzazione Al Qaïda per il Magreb arabo.



E di sottolineare, d'altra parte, che le condizioni economiche deplorevoli che prevalgono nei campi di Tindouf hanno portato molti sahariani a dedicarsi ad attività illegali come l'immigrazione clandestina ed il contrabbando.



I trafficanti di droga colombiani si sforzano, nella loro impresa di accedere ai mercati europeo e del golfo, di estendere la loro sfera d'influenza nella vasta regione del Sahara, in cui tessono legami con alcuni sahariani in questi campi in territorio algerino, solleva l'osservatorio, che tiene conto di timori che i redditi generati da quest'attività non vanno a vantaggio delle organizzazioni terroristiche.






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mercoledì 5 novembre 2008









Una delegazione delle fiandre occidentali esplora le vie di in partenariato con Oued Eddahab-Laguira Dakhla


Una delegazione della regione belga delle Fiandre occidentali ha iniziato, lunedì, una visita di sette giorni nella regione di Oued Eddahab-Lagouira per informarsi delle potenzialità di cui abbonda la regione ed opportunità di investimento che offre nella prospettiva " " di stabilire una carta di partenariato per consolidare gli scambi tra i due regioni" ".

La delegazione, condotta dal sindaco della città di Kuurne, il sig. Carl Vereecke, è composta in particolare da altri due sindaci della regione, di un assistente-governatore, di otto assistente-sindaci, di uomini d'affari, di un medico, di un magistrato di responsabili locali e dei funzionari.

Il Sig. Carl Vereecke aveva condotto in luglio scorso una missione di informazione e di esplorazione nelle province del sud.

" " Siamo ritornati per approfondire i contatti e studiare le possibilità di cooperazione allo scopo di stabilire in futuro vicino una carta di partenariato che permetterà di consolidare i scambi" " entrate le due regioni, ha sottolineato il sig. Vereecke allora di una riunione tenuta alla sede del comune di Dakhla con eletti locali.

Ha precisato che " " questo quadro di scambi" " non si limiterà ai soli settori pubblici ma riguarderà così " " i servizi ed operatori privati" ".

La regione marocchina di Oued Eddahab-Lagouira e la regione belga delle Fiandre occidentali condivide molti punti comuni, in particolare la posizione geografica in bordo di mare, lo stesso numero della popolazione e l'interesse per alcuni settori economici, ha sottolineato, d'altra parte, il sindaco belga.

" " Auspichiamo che possiamo sviluppare la cooperazione tra le due regioni che hanno molta cosa in comune, per permetterle, di beneficiare della competenza degli uni e dei altri" " , ha aggiunto.

" " Questa visita è un'occasione per gli uomini d'affari ed industriali fra i membri della delegazione di esaminare, di legare partenariati con i loro omologhi nella regione del sud del regno e riflettere su progetti comuni" " , ha detto.

Ha precisato anche che questa visita costituisce un'occasione per " " approfondire la nostra conoscenza delle tradizioni, delle abitudini e della cultura marocchina" " , ricordando che una Comunità importante di Marocchini è stabilita in Belgio e nella regione di Oued Eddahab-Lagouira.

Il Sig. Vereecke ha messo in rilievo le realizzazioni socioeconomiche compiute nelle province del sud e gli sforzi di sviluppo fatti per consolidare l'attrattiva economica dei poli urbani.

Dalle loro parti, il sig. Salama Al Hafidi e Sidi Ahmed Bakkar, presidenti rispettivamente dei consigli comunale di Dakhla e provinciale di oued Eddahab, ha sottolineato l'importanza di questa visita nel rinforzzo dei legami di cooperazione tra le due regioni marocchine e belghe.

Hanno rilevato che questa visita è anche un'occasione per riflettere sui mezzi di stabilire un gemellaggio tra le due regioni e sviluppare gli scambi di competenze e visite.

La delegazione belga dovrebbe tenere una serie di interviste con responsabili, eletti ed attori locali e visitare cantieri e progetti di sviluppo nella regione di Oued Eddahab-Lagouira.

I membri della delegazione dovrebbero anche prendere parte ai festeggiamenti previsti nel quadro della celebrazione del mercato verde a Dakhla.



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lunedì 3 novembre 2008

Arrivo a Agadir della grande incursione Tangeri-Laguira













Arrivo a Agadir della grande incursione Tangeri-Laguira

La grande incursione Tanja-Lagouira, organizzata dall'Agenzia Sahara apertura, all'occasione del 33esimo anniversario del Marche Verte sotto i segni dell'Amicizia, dell'Umanità e della scoperta dell'Investimento, è arrivato domenica a 01:00 a Agadir.

Parti sabato mattina di Tangeri, i partecipanti a questa prima edizione, al numero di più di cinquanta, sono passati nel corso di questa prima tappa da parte di Rabat, Casablanca e Marrakech.

Dovranno ricongiungere nella mattina di domenica Guelmim via Tiznit prima di proseguire lunedì il loro viaggio verso Laayoune e martedì verso Dakhla dove la loro avventura dovrà portarli al passaggio a Boujdour, Lagouira e di altre località nelle province del sud (Foum Labouir, Tawarta, dune blanche, Mhiriz, Jorf Lahmam ecc).

Secondo gli organizzatori, tutto è stato previsto per fare questo viaggio un momento di rilassamento e di svago ed un'esperienza umana unica, poiché questa incursione, riservata ad ogni persona che possiede un veicolo 4x4, non si limita ai paesaggi naturali (dune, spiagge, oasi), ma prevede anche la visita di monumenti e località storici.

Lo sport è anche al programma con la partecipazione al trofeo di Dakhla di Surf casting e l'iniziazione alla pratica degli sport di scivola fra cui il kite suf, la vela, il canoe-kayak e lo sci nautico.

Oltre alla dimensione scoperta ed umanitaria, con azioni sociali benefiche programmate nel corso del tragitto (circoncision di bambini privati, distribuzione di abiti, creazione di attività commerciali a profitto dei minorati), questa manifestazione hanno anche un aspetto economico e professionale.

Così, la scoperta delle opportunità d'affari e possibilità di investimento nelle tre regioni del sud, cioè Guelmim-Es Smara, Laâyoune-Boujdour-Sakia El Hamra ed Oued Eddahab-Lagouira, sono anche al frammento.



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martedì 28 ottobre 2008

IL LIBANO " " SOSTIENE il MAROCCO nella DIFESA della SUA CAUSA GIUSTA" " (AMBASCIATORE)











IL LIBANO " " SOSTIENE il MAROCCO nella DIFESA della SUA CAUSA GIUSTA" " (AMBASCIATORE)
29/09/2008


" Il Libano sostiene il Marocco nella difesa della sua causa giusta
appena come il regno l'ha fatto per il Libano" " , ha affermato
l'ambasciatore della repubblica del Libano in Marocco, il sig.
Moustapha Hassan Moustapha.



In un'intervista pubblicata, giovedì, dal quotidiano +Le Matin del
Sahara e del Maghreb+, l'ambasciatore libanese ha auspicato che " "
tutte le parti interessate dalla questione del Sahara raggiungono un
accordo definitivo che conserva l'integrità territoriale del regno
frère" ".

In questo contesto, il sig. Hassan Moustapha ha sottolineato che il
suo paese spera che " " l'iniziativa marocchina per il negoziato di
uno statuto d'autonomia della regione del Sahara, nel quadro della
sovranità del regno e della sua unità nazionale, potere tendere a
creare le condizioni di un processo di dialogo e di negoziato che
risulta in una soluzione politica reciprocamente accettabile,
conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite " ".

giovedì 9 ottobre 2008

Il Marocco ridbadisce il suo impegno di proseguire i negoziati sul sahara






Il primo ministro, il sig. Abbas El Fassi, ha espresso la sua soddisfazione quando ai risultati della partecipazione della
delegazione marocchina ai lavori della 63iesima sessione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.


Il primo ministro ha anche manifestato la stessa soddisfazione a proposito della serie di riunioni e di prese di contattato con i presidenti e responsabili delle delegazioni degli stati arabi, islamici, europei, africani, asiatici, americani e latino-americani, che ha incontrato.

Il Sig. Abbas El Fassi ha dichiarato, in una dichiarazione diffusa dalla prima rete, in occasione del suo giornale di domenica sera, che i responsabili di queste varie delegazioni hanno manifestato la loro soddisfazione a proposito dell'iniziativa marocchina sull'autonomia delle province del sud, ritenendo che questa iniziativa costituisce la
soluzione unica, permanente, appena e consensuali che è conforme alla legalità internazionale.

Ricordiamo che il primo ministro, il sig. Abbas El Fassi, aveva ribadito, venerdì, dinanzi all'Assemblea generale dell'ONU, l'impegno del Marocco di proseguire il processo di negoziati sul Sahara in vista di una soluzione definitiva a questa vertenza regionale, nel rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale del regno.

" Il Marocco, che ha preso parte a questi negoziati, con buona fede e spirito costruttivo, ribadisce il suo impegno da andare al di la in questo processo allo scopo di arrivare in un regolamento definitivo a questo conflitto che rispetta la sovranità nazionale e l'integrità territoriale del regno e permettendo alle popolazioni della regione di usufruire dell'autonomia come soluzione realistica e duratura alla vertenza regionale sul Sahara" , ha indicato il sig. El Fassi, ricordando che la proposta d'autonomia è stata all'origine della dinamica di negoziati in corso sotto l'egida delle Nazioni Unite.

A tale riguardo, ha sottolineato che " l'iniziativa marocchina d'autonomia, che è il coronamento degli sforzi qualificati di serietà e credibili dal Consiglio di sicurezza, sono stati presentati al termine di ampie consultazioni a livello internazionale e di un processo consultivo approfondito a livello nazionale al quale hanno preso parte gli abitanti della regione del Sahara".

" A seguito di quest'iniziativa, il Consiglio di sicurezza ha adottato, all'unanimità, tre risoluzioni successive (1783, 1754,1813) che invitano le parti ad avviare negoziati, in uno spirito di realismo e di consenso, prendendo conto degli ultimi sviluppi, in particolare la proposta marocchina, che è stata all'origine della dinamica nuova impegnata per regolare definitivamente questo conflitto" , ha ricordato.

Il Marocco, ha aggiunto il primo ministro, a " presentato l'iniziativa d'autonomia per la regione del Sahara come quadro aperto ai negoziati allo scopo di mettere un termine definitivo a questo conflitto artificiale" " , poiché, ha detto, il regno è " " fermamente convinto della necessità di superare l'insieme degli ostacoli che ostacolano la marcia della costruzione del Magreb arabo e la normalizzazione delle relazioni tra i suoi Stati membri ".

" Un Magreb arabo integrato, stabile ed aperto sul suo ambiente è in grado di svolgere un ruolo importante per la pace e la sicurezza, lo sviluppo della cooperazione tra le due rive del Mediterraneo e contribuire al rafforzamento dell'integrazione africana.

Fungerà anche da partner attivo e credibile per il conseguimento degli obiettivi per i quali l'Organizzazione delle Nazioni Unite è stata fondata" , ha indicato il primo ministro.

Dalla sua indipendenza, ha ricordato, il regno " ha fatto della costruzione del Magreb arabo una scelta strategica e non fornisce alcuno sforzo per contribuire, con sincerità, a fare avanzare il progetto magrebino ed a dinamizzare i suoi instituzioni".


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martedì 2 settembre 2008

Vittime del Polisario chiamano la Comunità internazionale a porre fine al calvario dei ...



11/07/2008


Una delegazione delle vittime delle gravi violazioni dei diritti dell'uomo commesso dai separatisti del Polisario, attualmente in visita a Londra, ha chiamato la Comunità internazionale ad agire urgentemente per porre fine al calvario delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf (sud-ovest dell'Algeria).


I membri della delegazione, il sig. Mostapha Bouh, ex-dirigente del Polisario, Mohamed Lkabch e la signora Rbiaa Azeuini, vecchi prigionieri e la Sig.na Saadani Maaelainine, vittima di deportazione a Cuba, hanno descritto, allora di una riunione giovedì sera con la stampa, il calvario che hanno sopportato quando erano detenuti nei carceri del Polisario nei campi di Tindouf, sul territorio algerino.

Hanno spiegato che la loro visita a Londra si è iscritta nel quadro degli sforzi che mirano a rivelare all'opinione pubblica il vero viso del Polisario che non esita a ricorrere ai metodi più crudeli ad eliminare ogni voce contraria ai suoi scopi separatista.

L'opinione pubblica internazionale, tra cui britannico, deve conoscere la realtà che prevale nei campi di Tindouf e la situazione umanitaria drammatica nella quale vivono migliaia dei Sahariani marocchini presi in considerazione contro il loro gradimento dalla junte del Polisario, ha indicato i membri della delegazione.

Il Polisario sotto l'impulso dei suoi mentors algerini, non cerca che a fare durare il conflitto artificiale crea di qualsiasi parte attorno all'integrità territoriale del Marocco, hanno sottolineato, spiegando che Polisario non dispone di nessuna visibilità politica per una soluzione.

In questo contesto, i membri della delegazione hanno denunciato le tattiche del Polisario che mirano a sfruttare le sofferenze delle popolazioni sequestrate allo scopo di svuotare maggiormente d'aiuto internazionale.

I membri della delegazione hanno fatto sapere che abborderanno con i loro interlocutori britannici, oltre alla situazione drammatica che imperversa nei campi di Tindouf, gli ultimi sviluppi che ha conosciuto la questione del Sahara alla luce della proposta d' autonomia presentata dal Marocco.

In questo senso, hanno sottolineato che il progetto marocchino è stato favorevolmente accolto dalle grandi potenze che hanno visto nella proposta marocchina un'opportunità di avanzare verso un regolamento definitivo della questione del Sahara e di aprire nuove prospettive per l'integrazione nella regione del Magreb arabo.

I membri della delegazione hanno anche tenuto a denunciare la campagna ostile condotta dall'Algeria e Polisario contro il rappresentante personale del segretario generale dell'ONU, il sig. Peter Van Walsum, per avere fatto la constatazione di una realtà, cioè che l'indipendenza del Sahara era un'opzione non realistica.

In occasione della riunione, la signora Azeuini, la Sig.na Maalainine ed il sig. Lkabch hanno consegnato prove pugnanti sulle loro esperienze.

La Sig.na Maalainine ha in particolare riferito come era stata strappata alla sua famiglia all'età di 17 anni per essere inviato a Cuba.

Ha sottolineato che migliaia di bambini sahariani hanno subito la stessa sorte, spiegando che il polisario del Polisario cerca attraverso questa politica di deportazione forzata, in particolare l'indottrinamento dei bambini sottoponendoli in modo continuo alla sua propaganda.

Questa politica permette anche ai separatisti di fare pressioni sulle famiglie e di rompere i loro legami con la madre patria, il Marocco, hanno detto, sottolineando che il junte che dirige il Polisario non riuscirà mai a distruggere l'attaccamento indefettibile che è sempre esistito tra i Sahariani ed il Marocco.

Da parte sua, la signora Azeuini ha descritto i suoi lunghi anni di sofferenza e di detenzione arbitraria nei carceri del polisario, sottolineando che la Comunità internazionale deve intervenire per delucidare la sorte di centinaia dei Sahariani portati scomparsi nei campi di Tindouf.

I membri della delegazione approfitteranno del loro soggiorno nella capitale britannica per tenere riunioni con alti responsabili del ministero britannico degli affari esteri e di ''Amnesty International'', così che con rappresentanti delle ONG britanniche.



























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venerdì 23 maggio 2008

Il SG dell'ONU reitera l’appello alle parti ad impegnarsi nei negoziati










Il Segretario generale dell'ONU, il Sig. Ban Ki-moon, ha reiterato l’appello alle parti ad impegnarsi nei negoziati senza condizioni preliminari, al fine di trovare una soluzione alla disputa sul Sahara, raccomandando la proroga del mandato della Minurso per sei mesi, fino al 31 ottobre 2007.


"Raccomando che il Consiglio di Sicurezza inviti le parti, il Marocco ed il Polisario, ad impegnarsi in negoziati senza condizioni preliminari, affinché possano giungere ad una soluzione politica giusta, sostenibile e reciprocamente accettabile, che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale", ha scritto il Sig. Ban Ki-moon nel suo ultimo rapporto al Consiglio di Sicurezza, di cui l’Agenzia Marocchina di Stampa ha ottenuto una copia venerdì.

Qui di seguito la traduzione integrale del rapporto datato del 13 aprile e sulla base del quale il Consiglio di Sicurezza avvierà delle consultazioni venerdì 20 aprile, prima di adottare una risoluzione sul Sahara il 27 c.m.:

Rapporto del Segretario Generale sulla situazione concernente il Sahara Occidentale
I. Introduzione
1. Il presente rapporto è sottoposto, in applicazione della risoluzione 1720 (2006) del Consiglio di Sicurezza in data del 31 ottobre 2006, secondo la quale il Consiglio ha prorogato fino al 30 aprile 2007 il mandato della Missione delle Nazioni Unite per l'organizzazione di un Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO). In questa risoluzione, il Consiglio pregava il Segretario Generale di presentargli un rapporto sulla situazione del Sahara Occidentale prima della fine del mandato della Missione. Il presente rapporto tratta l'evoluzione della situazione dalla pubblicazione del mio rapporto datato 16 ottobre 2006 (S/2006/817).

II. Evoluzione recente della situazione al Sahara Occidentale
2. In un discorso pronunciato il 6 novembre 2006, il Re del Marocco Mohammed VI confermava che il suo governo aveva in preparazione una proposta di autonomia, in vista di giungere ad una soluzione politica alla questione del Sahara Occidentale. Ha indicato che le consultazioni in corso su questa iniziativa sarebbero state intraprese secondo un approccio inclusivo. A questo riguardo, ha dichiarato anche che il Marocco è fortemente impegnato a cooperare con le Nazioni Unite nei loro sforzi per trovare una soluzione politica consensuale alla quale possano aderire tutte le parti interessate da questa disputa.

3. L’8 marzo 2007, il Segretario generale del Polisario, il Sig. Mohammed Abdelaziz, mi ha consegnato un documento riassumente la posizione del Fronte Polisario e secondo il quale la questione del Sahara è un problema di decolonizzazione che dovrebbe essere regolato sulla base dell'applicazione del principio di autodeterminazione, e che la soluzione del conflitto risiede nell'esercizio del diritto legittimo di autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale attraverso un referendum.

4. Il 14 marzo 2007, ho incontrato gli emissari del Re del Marocco Mohammed VI, il Sig. Taieb Fassi Fihri, Ministro delegato marocchino per gli Affari Esteri e la Cooperazione, e il Sig. Fouad Ali El Himma, Ministro delegato marocchino all'Interno, i quali hanno presentato alcuni dettagli della proposta di autonomia in corso di preparazione dal Marocco.

5. Il Ministro algerino degli affari esteri, il Sig. Mohammed Bedjaoui, mi ha trasmesso, il 19 marzo 2007, un messaggio da parte del Presidente Bouteflika, insistente sulla responsabilità delle Nazioni Unite nei confronti del popolo del Sahara Occidentale ed i suoi obblighi a condurre a termine il processo di decolonizzazione che deve essere concluso con lo svolgimento di un referendum di autodeterminazione libero e giusto sotto l'egida delle Nazioni Unite.

6. Il 10 aprile 2007, ho ricevuto una lettera del Rappresentante del Fronte Polisario a New York, il Sig. Ahmed Boukhari, attraverso la quale sottopone una “Proposta del Fronte Polisario” per una soluzione politica reciprocamente accettabile e che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale”.

7. L’11 aprile 2007, ho incontrato il Rappresentante Permanente del Marocco, l'ambasciatore El Mostafa Sahel, che mi ha consegnato una lettera del 10 aprile 2007, attraverso la quale sottopone un documento intitolato “L'iniziativa marocchina per la negoziazione di uno statuto di autonomia per la regione del Sahara”, che contiene l'iniziativa del Re del Marocco Mohammed VI sulla proposta di autonomia alla quale il Marocco ha dedicato parecchi mesi di sforzi. Nella lettera di accompagnamento, l'Iniziativa marocchina è descritta come una proposta che potrebbe servire come base al dialogo, al negoziato ed al compromesso.

8. Saluto ogni sforzo delle parti, di natura tale da contribuire a giungere ad una soluzione giusta e reciprocamente accettabile che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale. Incoraggio le parti ad entrare nei negoziati con buona fede e senza condizioni preliminari.
III Attività del mio Inviato Personale

9. Nel corso del periodo considerato, il mio Inviato Personale, Peter van Walsum, ha tenuto delle consultazioni a New York con i rappresentanti delle due parti, il Marocco ed il Fronte Polisario, e con i rappresentanti dei paesi vicini, l'Algeria e la Mauritania.

10. Nel corso di queste differenti riunioni, il mio Inviato Personale ha ascoltato le preoccupazioni e le posizioni delle parti e dei paesi vicini riguardo al modo di uscire dall’impasse attuale. Ha reiterato che i negoziati tra il Marocco ed il Fronte Polisario, raccomandati dal Rapporto del Segretario Generale del 16 ottobre 2006 (S/2006/817, comma, 61), avranno come obiettivo quello di giungere ad una soluzione politica giusta, sostenibile e reciprocamente accettabile che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale. Al termine delle sue consultazioni, il mio Inviato personale mi ha informato che la questione rimaneva in un’impasse, a causa dell'assenza di un accordo sul modo di permettere al popolo del Sahara Occidentale di esercitare il suo diritto all'autodeterminazione.

11. In febbraio e marzo 2007, il mio Inviato Personale ha avuto anche delle consultazioni con le rappresentazioni degli Stati Membri interessati tra i quali la Spagna, la Francia, la Federazione della Russia, il Regno Unito e gli Stati Uniti a New York. Ha effettuato poi una breve visita a Madrid, Parigi e Washington. Ha riscontrato l’augurio generale di trovare un'uscita all’impasse attuale, e di giungere ad una soluzione che permetta a termine al popolo del Sahara Occidentale di esercitare il suo diritto all'autodeterminazione. Nel corso di tutte le sue discussioni sul Sahara occidentale con i membri del Consiglio di Sicurezza, il mio Inviato personale non ha mai sentito argomentazioni che lo porterebbero a rivedere né la sua analisi, né le sue conclusioni, contenute nel suo resoconto al Consiglio di Sicurezza del 18 gennaio 2006, e più tardi riassunte nel Rapporto del Segretario Generale al Consiglio di Sicurezza del 16 ottobre 2006 (S/2006/817, para.12). In breve, la sua analisi era che il Consiglio di Sicurezza aveva sottolineato chiaramente che non sarebbe stato possibile imporre una soluzione alla questione del Sahara Occidentale, cosa che l'ha portato a dedurne che esistono solo due soluzioni: o una proroga all'infinito dell’impasse, o dei negoziati senza condizioni preliminari tra le parti, in vista di trovare una soluzione politica reciprocamente accettabile che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale.

12. Era sulla base di questa conclusione che il mio predecessore il Segretario Generale Annan aveva basato la sua summenzionata raccomandazione del 16 ottobre 2006. Il mio Inviato Personale mi ha ricordato che all'epoca della sua riunione del 31 ottobre 2006, il Consiglio di Sicurezza non aveva rigettato o criticato questa raccomandazione, ma che aveva solamente fallito ad agire sulla base di questa raccomandazione. Di conseguenza, dato che la sua analisi e le sue conclusioni non sono state contestate da alcun membro del Consiglio di sicurezza, il mio Inviato Personale ha stimato che sarebbe raccomandabile per me fare esattamente la stessa raccomandazione.

IV Attività sul campo
A. Attività militari
13. Al 31 marzo 2007, la componente militare del MINURSO contava un effettivo di 228 persone, ivi compresi gli agenti amministrativi ed il gruppo medico, mentre l'effettivo autorizzato era di 230. Durante il periodo considerato, ed in uno sforzo volto ad aumentare il numero degli osservatori militari arabofoni, quattro osservatori militari dello Yemen sono stati incorporati nella missione. Sono arrivati il 31 gennaio 2007. A dispetto degli intensi sforzi del Dipartimento delle Operazioni di Peace Keeping delle Nazioni Unite, DPKO, volti ad aumentare il numero di donne ufficiali in seno alla missione, purtroppo una sola osservatrice militare (Mongolia) ha servito in seno alla Minurso durante il periodo considerato. Incoraggerò un largo spiegamento di personale femminile da parte dei paesi che forniscono i contingenti, per ragioni operative e nell'obiettivo di raggiungere la parità genere in seno alla missione.

14. In maniera generale, la zona rilevante sotto loro responsabilità è rimasta calma. Sotto il comando del Generale – maggiore Kurt Mosgaard (Danimarca), la componente militare della Minurso ha continuato di sorvegliare l'applicazione del cessate il fuoco in vigore dal 6 settembre 1991, conformemente all'accordo militare N 1 concluso tra l'Esercito Reale Marocchino e la Minurso, da una parte, e le forze militari del Fronte Polisario e la Minurso, dall’altra parte. Questi accordi militari dividono il Sahara Occidentale in cinque zone, ivi compreso una zona cuscinetto di cinque km all'est del muro, due settori vietati (25 Km all'est del muro e 30 Km all'ovest del muro), e due settori ad interdizione limitata che includono il resto del Sahara Occidentale. Diverse restrizioni alle attività militari ed al personale si applicano in questi settori.

15. Durante il periodo considerato, la Minurso ha effettuato 4246 pattugliamenti terrestri e 249 pattugliamenti aerei per ispezionare le unità dell'Esercito Reale Marocchino e delle forze militari del Fronte Polisario, e sorvegliare il rispetto degli accordi militari. L'aumento del numero di pattugliamenti rispetto agli anni precedenti è dovuto ad un certo numero di cambiamenti operati nella struttura militare e nelle procedure della MINURSO che sono state descritte nel mio rapporto precedente (vedere S/2006/817, S/2006/249, S/2005/648).
Questi cambiamenti hanno avuto come effetto di aumentare l'attività operativa della MINURSO e di migliorare la sua capacità di ricoprire il suo ruolo di mantenimento del cessate il fuoco.

16. La MINURSO ha continuato di averi buoni relazioni sia con l'Esercito Reale Marocchino sia con le forze armate del Fronte Polisario.
Tuttavia, le due parti hanno continuato a non avere rapporti diretti l’una con l'altra. Tutti i contatti si sono svolti sotto forma di riunioni e di comunicazioni con la MINURSO. La sua proposta di creare una commissione militare congiunta di verifica, (S/2006/249, comma 11), per sviluppare la fiducia tra le parti, è stata ben accolta in principio dal Fronte Polisario, ma l'Esercito Reale Marocchino non ha ancora risposto.

17. Le violazioni dell'accordo militare N° 1 commesse dalle due parti rimangono dello stesso ordine del periodo precedente. Dal 6 ottobre 2006 al 31 marzo 2007, la MINURSO ha constatato otto nuove violazioni da parte dell'Esercito Reale Marocchino e sette da parte delle forze militari del Fronte Polisario. Le violazioni commesse dall'Esercito Reale Marocchino comprendono: la presenza di un elemento armato nella zona cuscinetto il 10 ottobre 2006, la costruzione di depositi di munizioni nei settori vietati nel mese di febbraio 2007. Le violazioni commesse dal Fronte Polisario comprendono: la concentrazione di forze durante la parata militare organizzata nel settore ad interdizione limitata a Tifariti il 27 febbraio 2007, e l’allegazione secondo la quale alcune mine sono state piantate nel settore vietato nel mese di novembre 2006.

18. La MINURSO ha continuato ad osservare violazioni persistenti da parte delle due parti. Si è trattato particolarmente, come ho indicato nel mio rapporto al Consiglio di Sicurezza del 27 gennaio 2005 (S/2005/49, par. 6), della presenza di materiale radar e del rafforzamento delle strutture di difesa, ivi compreso l'estensione del muro da parte dell'esercito reale marocchino, e lo spiegamento continuo di personale militare e il consolidamento delle infrastrutture del Fronte POLISARIO nella zona conosciuta sotto il nome di “Fort Espagnol”.

19. Come già indicato nei precedenti rapporti al Consiglio (S/2006/817, comma 26), dall'inizio del mandato della MINURSO, le due parti hanno imposto delle restrizioni alla libertà di movimento dei suoi osservatori militari. Queste restrizioni consistono essenzialmente nel rifiutare l'accesso alle piazzeforti ed alle unità delle parti per verificarne gli effettivi ed i sistemi di armamento, e nel mantenimento dello status quo. Il 1 giugno 2006, la MINURSO ha cominciato a registrare restrizioni alla libertà di movimento degli osservatori militari come violazioni dell'accordo militare N°1.
Malgrado l'accordo da parte del Fronte Polisario a sollevare tutte le restrizioni, una sola regione militare, Regione Militare 2 a Tifaiti, ha accordato agli osservatori militari della MINURSO una piena libertà di movimento. Due violazioni alla libertà di movimento sono state commesse dal Polisario in una regione militare, Regione Militare 4 a Mehaires. Nel corso del periodo considerato, le altre quattro regioni militari non hanno ancora garantito una libertà totale di movimento. Per quanto riguarda l'Esercito Reale marocchino, le restrizioni sono state sollevate nel sotto-settore di Awsard, ma restano attive in tutti gli altri settori. Durante il periodo dal 6 ottobre 2006 al 31 marzo 2007, sono state registrate 473 violazioni alla libertà di movimento per l'Esercito Reale marocchino e 128 per il Fronte POLISARIO. L'esistenza di un gran numero di piazzeforti e di unità dell'Esercito Reale marocchino spiega in parte il maggior numero di violazioni da parte sua. L'ambiguità del testo dell'accordo militare N°1 è stato invocato dall'Esercito Reale marocchino come spiegazione alle loro continue violazioni dei principi della non restrizione della libertà di movimento. Tuttavia, dei miglioramenti restano necessari per permettere alla MINURSO di ricoprire più efficacemente le sue funzioni di sorveglianza.

20. Per quanto riguarda gli accordi militari N°2 e N°3, le due parti hanno continuato a cooperare con la MINURSO alla marcatura ed alla distruzione delle mine e delle munizioni inesplose così come delle munizioni scadute. Durante il periodo coperto dal presente rapporto, la MINURSO ha scoperto e contrassegnato 93 tra mine e munizioni inesplose e 13 zone dove si trovavano delle bombe a grappolo. La Minurso ha sorvegliato la distruzione ad opera delle due parti di 3513 dispositivi di questo genere, compresa anche una scorta di 3321 mine antiuomo da parte del Fronte Polisario il 27 febbraio, operazione che è stato facilitata da Land Mine Action (LMA), una ONG britannica.

21. La presenza in grande quantità di mine e di munizioni inesplose (UXOs) attraverso il Sahara Occidentale, comprese anche le zone dove gli osservatori militari della MINURSO ed i loro veicoli operano quotidianamente, è fonte di seria preoccupazione. Dal 1991, gli osservatori militari della MINURSO sono stati vittime di tre incidenti causati dalle mine e l'introduzione di operazioni notturne ha reso il rischio di incidenti più elevato.
Ciò solleva delle nuove problematiche di protezione delle truppe, che devono essere gestite dalla MINURSO attraverso la messa in opera dalle attività di Mine Action ed UXO, essenziali per assicurare un livello adatto di sicurezza al personale delle Nazioni Unite operante nel Sahara Occidentale. La sicurezza della popolazione locale si trova altrettanto continuamente esposta al pericolo. Ogni mese, membri della popolazione e capi del loro bestiame sono uccisi o feriti a causa delle mine ed il numero di vittime potrebbe probabilmente aumentare, nel caso in cui i profughi cominciassero a tornare. Nel solo mese di gennaio 2007, gli incidenti causati dalle mine nel territorio hanno causato la morte di numerose persone, tra le quali: una ragazza, un membro del Consiglio Reale Consultivo per gli Affari del Sahara e un parlamentare marocchino. Il 28 marzo, due soldati dell'Esercito Reale marocchino sono morti ed un altro è stato ferito seriamente quando il loro autoveicolo ha toccato una mina anticarro vicino ad Oum Dreyga. Questo avvenimento tragico illustra la vulnerabilità di tutti davanti alla minaccia che pongono le mine.

22. In uno sforzo di rispondere a questa minaccia, l'Esercito Reale marocchino ha dispiegato, il 15 gennaio 2007, delle risorse considerevoli per avviare un'operazione di sminamento nel Sahara Occidentale, estesa dalla costa atlantica al muro.

23. Da parte sua, la MINURSO ha riorganizzato i suoi sforzi verso la riduzione dei rischi rappresentati dalle mine e dagli UXO, mettendo in funzione una cellula d’azione sulle mine che, da gennaio 2006, ha dato avvio ad un coordinamento riguardante la lotta contro le mine attraverso parecchie azioni di cooperazione complementare. Con il sostegno del Servizio di Azione contro le Mine delle Nazioni Unite, la Missione ha organizzato delle attività che mirano alla riduzione della presenza delle mine e degli UXO, e alla sensibilizzazione delle parti e della popolazione del Territorio e nei campi profughi di Tindouf. La MINURSO ha stabilito anche contatti con il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (PNUD) in Mauritania così come con le autorità mauritane, per scambiare informazioni e facilitare le attività di sminamento lungo le frontiere che si stendono tra il territorio e la Mauritania, e per lanciare dei programmi regionali di sensibilizzazione.

24. In vista di avviare un’intera cooperazione con le eventuali ONG di sminamento nel Territorio, la MINURSO ha intenzione di ricorrere al database del Sistema di Gestione delle Informazioni 4 (IMMSMA 4). A questa data, l'azione di lotta contro le arie intraprese dalla MINURSO dispone di due ufficiali militari. Il lavoro è altamente tecnico ed esige altrettanta conoscenza ed esperienza sul campo. Per preservare le capacità della MINURSO in questo campo, si avrà bisogno di agenti civili per completare il lavoro degli osservatori militari dell'ONU, la cui missione dura solamente tra i 6 e i 12 mesi. L'integrazione di agenti civili permetterebbe alla MINURSO di conservare gli archivi e la perizia tecnica che sono di un'importanza capitale in questo campo di lavoro. Le domande per gli incarichi civili saranno incluse nel bilancio della MINURSO per il 2008-2009.

25. Dal suo dispiegamento al Sahara Occidentale, nell’agosto 2006, la LMA (Land Mine Action) ha effettuato uno studio generale sulle mine e gli UXO, come anche delle azioni di sminamento all'est del muro, col sostegno e la cooperazione dell’UNMAS e della MINURSO. Fino al 31 marzo 2007, la LMA ha aiutato il Fronte Polisario a distruggere 6.757 mine antiuomo, conformemente all’appello di Ginevra “Azione d’impegno”, rivolto alle parti che non sono Stati, e che è stata firmata dal Fronte Polisario il 3 novembre 2005 (S2005/249, para. 14). La LMA ha condotto anche uno studio sulle 78 regioni designate come pericolose e ha segnalato 112 posti che indicano la presenza di mine e di UXO all'est del muro.

26. Le attività della LMA hanno beneficiato di un finanziamento sostanziale dell'UNMAS, a partire dal mese di agosto 2006, ed i fondi della principessa del Galles hanno compensato le lacune. La LMA ha potuto dotarsi di tutte le attrezzature necessarie per la fase di lancio del programma. Per garantire il proseguimento del programma generale di lotta contro le mine all'est del muro nel 2007, avremo bisogno di finanziamenti. Lancio un appello ai donatori, affinché contribuiscano generosamente, allo scopo di assicurare un ambiente sicuro alle popolazioni locali ed al personale militare e civile delle Nazioni Unite. Un contributo proveniente dai fondi della MINURSO sarebbe anche necessario per assicurare una classificazione dei livelli di minaccia ai quali sono sottoposte le pattuglie ed i percorsi di approvvigionamento logistico della MINURSO, così come è necessaria la bonifica dagli UXO delle regioni nelle zone dove la MINURSO vorrebbe stabilire delle installazioni.

27. La MINURSO ha intrapreso parecchie attività durante questo periodo volte ad assicurare la sicurezza del personale dell'ONU e migliorare ulteriormente le proprie capacità militari, tra cui: la fornitura di moderne attrezzature di visione notturna, la segnalazione delle piste, il miglioramento delle procedure di evacuazione dei feriti e la produzione di carte più esatte. Dal suo dispiegamento nel 1991, la MINURSO ha operato basandosi su carte aeree non aggiornate in grande scala. In un ambiente contrassegnato dalla presenza di mine e di UXO, ciò costituiva una situazione di rischio per gli osservatori militari della MINURSO che pattugliavano il deserto. Inoltre, questa situazione ha limitato seriamente la capacità della MINURSO di sostenere le attività di sminamento e di lotta contro gli UXO condotte dalle parti e dalle ONG. Per rimediare a questa situazione, una cellula incaricata dei sistemi di notizia geografica è stata messa in piedi in seno al MINURSO nel mese di Giugno 2006 (S/2006/817, com. 29), con i consigli ed il sostegno tecnico e formativo forniti dalla sezione cartografica del DPKO e dalla Missione delle Nazioni Unite nella Liberia (UNIMIL). La cellula è ancora allo stato embrionale e dispone solamente degli osservatori militari, ma è stata capace di elaborare e di produrre le prime carte aggiornate delle regioni critiche. La Missione ha l’intenzione di migliorare ulteriormente queste carte facendo riscorso alle immagini satellitari, ai dati disponibili nelle attrezzature GPS dei veicoli della MINURSO ed anche ad altri dati disponibili.

B. Prigionieri di guerra, altri detenuti e persone scomparse
28. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa continua a lavorare con le parti per delucidare la sorte delle persone scomparse in relazione al conflitto.
C. Assistenza ai rifugiati del Sahara Occidentale

29. Il programma di assistenza ai rifugiati sahrawi, che include la distribuzione di alimenti, continua di sostenere quelli considerati come i più vulnerabili nei campi di rifugiati in Algeria.

30. Col finanziamento della Commissione Europea, le scuole elementari che sono state danneggiate seriamente dalle inondazioni che hanno avuto luogo nel mese di febbraio 2006 sono state ricostruite sotto la supervisione dell'Alto Commissariato ai Profughi (HCR). Il sistema di distribuzione dell’acqua, finora assicurato dalle autobotti, è sostituito progressivamente da sistemi più sicuri e più efficaci. Durante questo periodo, la seconda tappa di un sistema più sicuro di distribuzione d’acqua era in costruzione. Una terza tappa sarà realizzata nel 2007 ed un piano-guida di estrazione di acqua sarà elaborato durante l'anno corrente.

31. In gennaio 2007, il HCR ed il Programma Alimentare Mondiale, (PAM), hanno inviato a Tindouf una missione congiunta di valutazione per valutare i bisogni alimentari delle popolazioni per i due anni a venire. La missione ha raccomandato il proseguimento degli aiuti alimentari di emergenza ai profughi. In attesa dell'iscrizione dei profughi, i beneficiari sono stimati a 90.000 persone. Conformemente alla raccomandazione di questa missione congiunta, 35.000 razioni supplementari saranno distribuite anche alle donne in età fertile, ai bambini malnutriti che hanno meno di cinque anni ed ai bambini scolarizzati, cercando di rimediare ai problemi gravi di malnutrizione cronica e di anemia tra questi gruppi particolarmente vulnerabili della popolazione dei campi.

32. Il circuito di distribuzione del cibo è stato molto precario dal mese di settembre 2006, quando le scorte alimentari che si trovavano a Rabbouni, in Algeria, si sono esaurite e non sono state rinnovate a causa della mancanza di finanziamento. Avremo bisogno di più di 8.000 tonnellate di derrate alimentari per i campi profughi durante i prossimi sei mesi, ma non è stata fatta ancora nessuna promessa per la concessione di fondi. Chiamo i finanziatori ad apportare dei contributi generosi al programma di assistenza dei profughi sahrawi, che comprende un'operazione di nutrizione, per rendere le condizioni di vita tollerabili ed impedire altre interruzioni nella distribuzione di alimenti.

D. Misure per instaurare un clima di fiducia
33. Ho il piacere di riportare che il 3 novembre 2006, dopo un'interruzione di sei mesi, il HCR e la MNURSO hanno potuto ristabilire il programma di scambio di visite familiari tra il Territorio ed i campi profughi nella regione di Tindouf. Il programma continua a funzionare normalmente con la cooperazione totale delle parti. Dall'inizio del programma nel 2004, fino a marzo 2007, 3.219 persone, di cui il 60% sono donne, hanno beneficiato di questo programma. Considerando il grande interesse suscitato da questo programma tra le popolazioni sahrawi dei due lati del muro, il HCR e la MINURSO continuano a discutere con le parti sulla possibilità di estendere questo programma aumentando il numero dei beneficiari per visita così come il numero totale delle visite familiari.

34. I quattro centri telefonici gratuiti che collegano i campi di profughi di Tindouf ed il Territorio continuano a funzionare con successo durante tutto il periodo interessato da questo rapporto, con più di 66.000 chiamate effettuate dai profughi alle loro famiglie sul Territorio, dal lancio di questo servizio nel 2004. Purtroppo, le costrizioni di finanziamento continuano a frapporsi agli sforzi che mirano ad installare un centro telefonico nel campo di Dakhla, che è localizzato a 180 chilometri da Tindouf.

35. La MINURSO continua a giocare un ruolo importante nel sostegno dell'esecuzione del programma delle misure di instaurazione di un clima di fiducia. Fino a 8 voli andata e ritorno sono effettuati ogni mese sugli aerei della MINURSO ed il personale della MINURSO si incarica della registrazione e della manutenzione dei bagagli. Quando sono disponibili, un medico o un'infermiera dell'unità medica Malaysiana della MINURSO accompagna ogni volo. Inoltre, la MINURSO fornisce sei ufficiali di polizia dell'ONU per facilitare le operazioni aeroportuali ai punti di arrivo e di partenza e accompagnare il personale del HCR nel corso delle loro visite ai campi profughi di Tindouf e nelle città del Territorio durante le visite familiari. La MINURSO continua egualmente a dare un sostegno logistico, di sicurezza ed amministrativo di un'importanza vitale al HCR nell'esecuzione del programma delle misure di instaurazione di un clima di fiducia.

36. Queste misure di stabilimento di un clima fiducia, che soddisfano i bisogni specifici delle famiglie che sono state separate dal conflitto per più di 30 anni, sono molto apprezzate non solo dalla popolazione sahrawi ma anche dalle parti. Tuttavia, il ritardo nella risposta dei donatori alla chiamata speciale del HCR per questa operazione potrebbe mettere in pericolo il suo proseguimento. Senza il finanziamento richiesto, saremmo costretti a mettere fine al programma nel mese di maggio 2007. Di conseguenza, mi appello alla comunità dei donatori di fondi affinché continuino a sostenere questa importante iniziativa umanitaria.
E. Gli emigrati illegali

37. Fino ad ottobre 2006, solo 13 emigrati restavano a Bir Lahlou, sotto la protezione del Fronte Polisario. Questo gruppo è tutto ciò che rimane da un gruppo più grande al quale la MINURSO aveva portato un aiuto di emergenza alla fine 2005. Il 2 novembre 2006, la MINURSO ha facilitato il trasferimento, effettuato dal Fronte Polisario, di un emigrato nigeriano di Bir Lahlou alla frontiera con la Mauritania, via Mijek. È stato rimesso all'organizzazione Internazionale della Migrazione nel quadro del rimpatrio volontario. Dato che il diritto di transito è stato accordato l’8 novembre 2006 dalle autorità mauritane, l'OIM ha potuto facilitare il ritorno di questo emigrato verso la Nigeria. Il 9 febbraio 2007, la MINURSO ha facilitato un’altra volta il trasporto di cinque emigrati del Burkina Faso, del Camerun, del Ghana, della Guinea Bissau e del Mali verso la frontiera mauritana, dove essi sono stati rimpatriati dall'OIM. Fino all’8 febbraio 2007, solo sette emigrati restavano a Bir Lahlou, di cui quattro sono originari del Ghana e gli altri sono originari del Burkina Faso, della Costa d'Avorio e del Gambia. La MINURSO proseguirà l'aiuto umanitario ad hoc agli emigrati, secondo i bisogni.

38. Nel dicembre 2006, parecchie ONG hanno condannato l’arresto operato dalle autorità marocchine di circa 400 emigrati clandestini nelle città del Sahara Occidentale ed altrove. Hanno affermato che le autorità marocchine hanno tentato di portarli con la forza alle frontiere con l'Algeria. Il 3 dicembre 2006, il segretario generale del Fronte Polisario, M. Abdelaziz, ha scritto al mio predecessore, il segretario generale Annan, un carteggio relativo alla morte di circa 90 sahrawis, che sarebbero annegati mentre provavano ad attraversare a bordo di barche dal Sahara Occidentale verso la Spagna. Mi appello a tutte le parti interessate affinché cooperino per rispettare i loro obblighi umanitari verso gli emigrati nei loro rispettivi territori.

F. Diritti umani
39. Durante il periodo interessato dal presente rapporto, delle manifestazioni organizzate dai Sahrawis che invocavano il rispetto dei diritti dell'uomo e del diritto dell'autodeterminazione nel territorio si sarebbero susseguite nel territorio. L’11 dicembre 2006, il Segretario generale del Fronte Polisario, M. Abdelaziz, ha scritto al mio predecessore, il Segretario generale Annan, per protestare contro “la repressione brutale” e l'arresto di manifestanti da parte delle forze di sicurezza marocchine durante le manifestazioni organizzate per celebrare la giornata internazionale dei diritti dell'uomo. Poi, il 3 ed il 21 febbraio, ho ricevuto delle lettere del Segretario Generale del fronte Polisario, M.Abdelaziz che protestava contro “l'intervento violento” delle forze di sicurezza in seguito alle manifestazioni che hanno avuto luogo a Laayoune, e richiedeva la liberazione immediata di 38 prigionieri sahrawis che osservavano dal 30 gennaio un sciopero della fame nella prigione “Carcel Negra” a Laayoune, per protesta contro le loro condizioni di detenzione. Il 3 marzo, M. Abdelaziz mi ha scritto ancora per esprimere la sua preoccupazione concernente le presunte violazioni dei diritti dell'uomo nel territorio. Il 9 aprile, ho ricevuto una lettera del Rappresentante Permanente del Marocco alle Nazioni Unite, El Mostafa Sahel, che esprimeva le sue preoccupazioni a riguardo delle presunte violazioni dei diritti dell'uomo nei campi di profughi sahrawis, vicino a Tindouf, in Algeria,. La lettera menzionava anche le affermazioni di ONG sul deterioramento della situazione dei diritti dell'uomo nei campi.

40. L'ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti dell'uomo (OHCHR) ha continuato a seguire la situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale e nei campi di Tindouf e resta impegnato ad assicurare che i diritti del popolo del Sahara Occidentale siano protetti pienamente. L'OHCHR ha continuato a ricevere notizie, le quali affermano che i processi dei difensori dei diritti dell'uomo non rispondono alle norme internazionali di un processo equo. Alcune asserzioni ricevute da parecchie fonti si riferivano, inoltre, ad incidenti dove i diritti alla libertà di espressione, di associazione e di assembramento sembrano essere stati compromessi.

G. Ristrutturazione ed amministrazione della Missione
41. In seguito ad una valutazione delle condizioni di sicurezza condotta nel dicembre 2005 (S/2006/249, para.27), il Dipartimento della Sicurezza ha raccomandato che la MINURSO adotti un certo numero di misure per essere in conformità con gli standard minimi operativi di sicurezza. Tra queste misure figuravano la costruzione di muri di sicurezza, l'installazione di un sistema di illuminazione di sicurezza e la costruzione di barriere presso il quartiere generale della missione, la sua base logistica a Laayoune, l'ufficio di collegamento a Tindouf e presso tutte le basi operative delle squadre. Mentre la maggior parte di questi progetti sono stati portati a termine nelle basi operative delle squadre, la Missione non ha ricevuto ancora l'autorizzazione delle autorità locali per erigere i muri e le barriere di sicurezza presso il quartiere generale della missione e la sua base logistica a Laayoune, come raccomandato. Il 15 marzo, la MINURSO e dei rappresentanti dei servizi locali di sicurezza hanno tenuto per la prima volta una riunione formale. In seguito a questa riunione, ed in conformità con le pratiche attuali di peace keeping, delle riunioni regolari di collegamento si terranno su una base mensile, tra i rappresentanti della MINURSO ed i servizi di sicurezza locali.

42. Per assicurare l'approvvigionamento d’acqua richiesto dagli osservatori militari, la Missione sta scavando un pozzo presso la base operativa di Bir Lahlou e dei progetti di pozzi supplementari sono allo studio. Al momento attuale, le concezioni della MINURSO riguardo il sostegno logistico alle basi operative delle squadre sono basate sul principio che il trasporto tramite aerei ad ali fisse è possibile per sette su nove delle basi operative delle squadre, utilizzando le piste di atterraggio locale. Tuttavia, la maggior parte delle piste sono state chiuse per manutenzione per periodi prolungati durante i due ultimi anni, cosa che ha avuto come conseguenza l'interruzione della catena di approvvigionamento logistico. Insieme col DPKO, la MINURSO esamina la possibilità o di migliorare queste piste, e ridurre così i bisogni di manutenzione, o di mettere in pratica delle alternative per la fornitura del sostegno logistico.

H. Prevenzione dello sfruttamento e degli abusi sessuali
43. Nella sua risoluzione 1720 (2006), il Consiglio di sicurezza ha richiesto di continuare a prendere le misure necessarie affinché la MINURSO si conformi rigorosamente alla politica di tolleranza zero delle Nazioni Unite nei confronti degli atti di sfruttamento e di violenza sessuale. Durante gli ultimi sei mesi, non è stata ricevuta notizia di alcun caso di sfruttamento o di abusi sessuali. Tuttavia, seri sforzi sono in corso per regolare le questioni concernenti casi di condotta e disciplinari implicanti il personale della MINURSO che hanno avuto luogo in passato, ivi compreso alcuni casi di sfruttamento e di abusi sessuali. Il 1 febbraio, il primo specialista in deontologia della MINURSO ha preso funzione in seno alla Missione. Questa si è poi focalizzata, tra l’altro, sulla promozione del programma di formazione sulle norme delle Nazioni Unite concernenti lo sfruttamento e gli abusi sessuali, che ha esordito nel 2006 a profitto di tutti i membri della Missione. Alcuni sforzi proseguono per regolare questa questione che è una priorità per il mio nuovo Rappresentante Speciale. Inoltre, un nuovo programma di benessere e di tempo libero è in elaborazione per alleggerire le difficoltà associate all'ambiente particolare nel quale opera la MINURSO.

V. Unione africana
44. Durante il periodo coperto da questo rapporto, la delegazione di osservazione dell'Unione Africana presso la MINURSO, diretta dal suo più alto rappresentante, Yilma Tadesse (Etiopia), ha continuato ad appoggiare la Missione e di collaborare con essa. Tengo a ringraziare l'Unione Africana per il suo contributo.

VI. Aspetti finanziari
45. L'assemblea generale, tramite la sua risoluzione 60/280, in data 30 giugno 2006, ha aperto a titolo dell'esercizio che va dal 1 luglio 2006 al 30 giugno 2007, un credito pari ad un importo lordo di 44,5 milioni di dollari per il funzionamento della MINURSO. Se il Consiglio di Sicurezza deciderà di approvare la raccomandazione che ho enunciato al paragrafo 53 qui sotto, concernente la proroga del mandato della Missione, il costo delle operazioni e del funzionamento della Missione, durante il periodo di proroga, sarà limitato alle risorse approvate dall'Assemblea Generale.

46. Al 31 dicembre 2006, il saldo non quietanzato dei contributi al Conto speciale della MINURSO ammontava a 52,1 milioni di dollari, cosa che ha impedito all'Organizzazione di rimborsare i governi che hanno fornito i contingenti per tutte le spese incorse da aprile 2002. L'importo totale dei contributi non quietanzati per l'insieme delle operazioni di peacekeeping al 31 dicembre 2006 ammontava a 1.889,6 milioni di dollari.

VII. Osservazioni e raccomandazioni
47. Raccomando al Consiglio di Sicurezza di invitare le parti, il Marocco ed il Fronte Polisario, ad intraprendere dei negoziati senza condizioni preliminari, per giungere ad una soluzione politica giusta, sostenibile e reciprocamente accettabile che preveda l'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale. I paesi vicini, l'Algeria e la Mauritania, dovrebbero essere invitati anch’essi a questi negoziati e dovrebbero essere consultati separatamente sulle questioni che li toccano direttamente, seguendo l'approccio che è stato adottato all'epoca del mandato del mio precedente Inviato Personale, James A. Baker III.

48. Mi rallegro che il numero di violazioni, commesse dalle le parti, all'accordo militare N 1 che definisce il regime di cessate il fuoco, abbia continuato a diminuire. Tuttavia, delle restrizioni hanno continuato ad impacciare la libertà di circolazione degli osservatori militari delle Nazioni Unite che volevano recarsi presso le unità, i quartieri generali e le piazzeforti, a fini di verifica. Incombe sulle parti di sorvegliare in modo che le proprie forze militari non commettano tali violazioni. Incoraggio le parti a sollevare tutte le restrizioni ed a cooperare pienamente con la MINURSO per mantenere il cessate il fuoco. A questo riguardo, e come è stato notato precedentemente (S/2006/817, para. 56), incoraggio le parti a chiarificare tutti i punti che potrebbero essere oggetto di interpretazioni differenti e fare in modo che i principi fondamentali delle operazioni di mantenimento della pace siano rispettate.

49. Mi rallegro che le due parti abbiano cominciato le operazioni di sminamento del territorio per liberarlo dalle mine ed altri ordigni inesplosi, così come della loro cooperazione con la MINURSO a questo riguardo. Queste attività potrebbero fornire un'opportunità per una maggiore cooperazione e per l’instaurazione di un maggior clima di fiducia tra le parti. Di conseguenza, incoraggio le due parti a prodigarsi, in collaborazione con la MINURSO, a stabilire una cooperazione ed una comunicazione dirette nel quadro di una commissione di verifica militare congiunta e di altre istanze, allo scopo di facilitare il loro lavoro sullo sminamento ed altre questioni di interesse comune.

50. Mi rallegro della decisione della MINURSO di accordare un maggiore sostegno nei campi della sensibilizzazione al pericolo delle mine e dell'assistenza alle vittime, campi che possono permettere di aumentare preziosamente, ed al prezzo minore, la sicurezza e l'efficacia della Missione. Le attività della MINURSO in questo campo avranno un effetto positivo diretto sulla sicurezza del personale delle Nazioni Unite e potranno ugualmente operare come misura indiretta di protezione, attraverso una comprensione più grande da parte della popolazione locale del ruolo e della presenza della MINURSO. Nella cornice del suo principale mandato, la MINURSO ha identificato la necessità di includere le attività di sminamento che non possono essere finanziate da contributi volontari, per il fatto di essere attività operative permanentemente in corso.

51. La dimensione umana del conflitto, ivi compreso il calvario dei profughi del Sahara Occidentale, è una sorgente di continua preoccupazione. In questo contesto, mi rallegro che gli scambi di visite familiari tra il territorio ed i campi profughi della regione di Tindouf siano ripresi. Partendo dal successo di queste visite, sono incoraggiato dalle recenti indicazioni che mostrano che le parti interessate stanno esaminando la possibilità di aumentare il numero dei beneficiari di questo programma. Di conseguenza, invito la comunità dei donatori a contribuire generosamente a questa misura apprezzabile di instaurazione di un clima di fiducia.

52. Vorrei reiterare l’appello lanciato dal mio predecessore (S/2006/817, para. 60), affinché le parti restino impegnate in un dialogo continuo e costruttivo con l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite ai Diritti dell'Uomo, in vista di assicurare il rispetto dei diritti umani del popolo del Sahara Occidentale. Vorrei reiterare anche, sebbene la Minurso non abbia il mandato né le risorse per occuparsi di questa questione, l’appello a che le Nazioni Unite rimangano impegnate a vegliare al rispetto dei principi dei diritti dell'uomo.

53. Nelle circostanze attuali sul campo ed alla luce degli sforzi continui del mio Inviato Personale, ritengo che la presenza della Minurso resta indispensabile per il mantenimento del cessate il fuoco nel Sahara Occidentale, perciò, raccomando che il Consiglio di Sicurezza proroghi il mandato della Minurso per un periodo supplementare di sei mesi fino al 31 ottobre 2007.

54. In conclusione, vorrei esprimere la mia gratitudine al mio Inviato Personale, Peter Vaglio Walsum, per i suoi sforzi continui nella ricerca di una soluzione alla questione del Sahara Occidentale. Vorrei ringraziare anche il mio nuovo Rappresentante Speciale, Julian Harston, ed il Comandante della forza, il Generale Maggiore Kurt Mosgaard (Danimarca), così come gli uomini e le donne della Minurso per il loro lavoro in condizioni difficili per adempiere al mandato della missione."

lunedì 18 febbraio 2008

Il mercoledì 7 novembre 2007


L'autonomia soddisfa le aspirazioni dell'insieme del Sahraouis Intervista del presidente del CORCAS all'agenzia reuters Il presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (CORCAS), il sig. Khalihenna Ould Errachid ha annunciato, in un'intervista all'agenzia reuters diffusa il 6 aprile, che Rabat non rivelerà il suo piano d'autonomia per Sahara occidentale tempestivamente per la riunione, prevista in aprile, del Consiglio di sicurezza dell'ONU.


Il presidente del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (CORCAS), il sig. Khalihenna Ould Errachid ha annunciato, in un'intervista all'agenzia reuters diffusa il 6 aprile, che Rabat non rivelerà il suo piano d'autonomia per Sahara occidentale tempestivamente per la riunione, prevista in aprile, del Consiglio di sicurezza dell'ONU.


Il Sig. Khalihenna Ould Errachid ha spiegato questo ritardo con le consultazioni interne approfondite intraprese dalle autorità sulla questione. "È impossibile sottoporre il piano d'autonomia in aprile."


Le consultazioni sull'autonomia non sono ancora completate. "il piano d'autonomia sarà presentato ulteriormente ma la data esatta dipenderà dalla fine di queste consultazioni e del momento in cui la sua maestà il re Mohamed VI prenderà la sua decisione", ha dichiarato il responsabile sahraoui.


Il Consiglio di 141 membri che il sig. Khalihenna Ould Errachid presiede è stato creato in marzo dal re del Marocco dopo che quest'ultimo aveva giurato "non di cedere un solo pollice o grano di sabbia di nostro Sahara gradito".


Per Rabat, la creazione del Consiglio compie parte degli sforzi fatti dal Marocco per ricongiungere sostegni, sul posto ed all'estero, alla causa dell'autonomia. "È la prima volta nella storia del regno che il re del Marocco promette l'autonomia al Sahraouis."


L'autonomia soddisfa le aspirazioni dell'insieme dei Sahariani. Metterà fine al conflitto, non ho alcun dubbio su ciò ", ho ritenuto il sig. Khalihenna Ould Errachid, derivato dalla grande tribù sahariane dello Rguibet."


L'ONU, che aveva sistemato una tregua nel 1991 tra l'esercito marocchino ed il fronte Polisario, ha promesso da numerosi anni di organizzare un referendum d'autodeterminazione.


Ma la consultazione non è ancora nato in ragione, in particolare, di disaccordi persistenti sulla composizione del elettorato.



Fonti:

http://www.sahara-developpement.com
http://www.sahara-villes.com
http://www.sahara-culture.com
http://www.sahara-social.com
http://www.sahara-online.net
http://www.corcas.com